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Psiche e Parole

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Scrivere è trascrivere.  Anche quando inventa, uno scrittore trascrive storie e cose di cui la vita lo ha reso partecipe.

 

(C. Magris)

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Come riconoscere se hai l’ADHD: segnali, esempi e consigli utili.

03-11-2025 14:25

Ylenia De Carlo

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Come riconoscere se hai l’ADHD: segnali, esempi e consigli utili.

Concentrazione altalenante, mille idee ma poca costanza, fatica a organizzarsi: segnali comuni ma spesso fraintesi.Ecco come riconoscere l’ADHD negli adulti.

Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di ADHD negli adulti. Molte persone scoprono solo dopo anni che quella costante distrazione, la disorganizzazione o la mente sempre “in movimento” non erano solo tratti caratteriali, ma possibili segnali di un Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD).

 

Se ti riconosci in questa descrizione, questo articolo ti aiuterà a capire come riconoscere se hai l’ADHD, con esempi concreti e consigli su cosa fare.

 

Cos’è l’ADHD e come si manifesta negli adulti

L’ADHD è un disturbo del neurosviluppo che si manifesta con difficoltà di attenzione, impulsività e/o iperattività.
Negli adulti, però, spesso non si presenta con la classica immagine del bambino che non riesce a stare fermo: può assumere forme più sottili, ma comunque impattanti sulla vita quotidiana.

 

I principali sintomi dell’ADHD negli adulti

 

1. Distrazione e difficoltà di concentrazione

Ti capita di aprire dieci schede sul browser e non ricordare più cosa stavi cercando?
Oppure di ascoltare qualcuno parlare, annuire convinto, ma poi renderti conto di non aver afferrato una parola?

La difficoltà nel mantenere l’attenzione è uno dei sintomi più comuni dell’ADHD. Curiosamente, quando qualcosa appassiona davvero, la concentrazione può diventare estrema — il cosiddetto iperfocus — ma su tutto il resto… blackout totale.

 

2. Iperattività mentale: una mente che non si spegne mai

L’iperattività non è solo fisica.
Molte persone con ADHD raccontano di avere la mente sempre accesa: mille pensieri, idee e progetti che si accavallano, spesso proprio quando si vorrebbe dormire.

È quella sensazione di “avere la testa piena” anche quando si è immobili sul divano.

 

3. Impulsività e decisioni prese “al volo”

Agire o parlare senza pensarci troppo è un tratto comune.
Che si tratti di interrompere qualcuno durante una riunione, acquistare online qualcosa di inutile ma irresistibile o accettare impegni senza calcolare il tempo necessario… l’impulsività può essere affascinante, ma anche fonte di caos.

 

4. Difficoltà a organizzarsi e gestire il tempo

L’organizzazione è spesso la sfida più grande.
Le persone con ADHD tendono a sottovalutare il tempo (“mi serve solo un minuto!”) e a procrastinare fino all’ultimo momento utile. Agenda, post-it, promemoria digitali — niente sembra bastare. Ti suona familiare? Forse non è mancanza di volontà, ma il modo in cui il tuo cervello elabora le priorità e la motivazione.

 

5. Emozioni intense e difficili da regolare

L’ADHD può rendere le emozioni più forti e immediate: un piccolo imprevisto può sembrare una tragedia, ma un complimento può illuminare la giornata.
Non si tratta di dramma, ma di un sistema nervoso che vive tutto “in alta definizione”.

 

Ma come capire se hai davvero l’ADHD?

Riconoscersi in alcuni di questi tratti non significa automaticamente avere l’ADHD.
Tutti possiamo essere distratti, impulsivi o disorganizzati ogni tanto. La differenza sta nell’intensità e nel fatto che questi comportamenti interferiscano davvero con la vita quotidiana — nel lavoro, nelle relazioni o nello studio.

Solo una valutazione professionale può stabilire se si tratta effettivamente di ADHD o di altre condizioni (come ansia, depressione o stress cronico) che possono manifestarsi in modo simile.

 

Se hai il dubbio, la cosa migliore è rivolgerti a uno psicologo o psichiatra specializzato in ADHD negli adulti. Se pensi di averne bisogno contattami.

 

Vivere con l’ADHD può essere complicato, ma non è una condanna.
Molte persone con ADHD sono creative, appassionate, intuitive e curiose: il loro cervello è sempre in movimento, e con il giusto supporto può diventare una vera risorsa.

Con una diagnosi corretta e un percorso di supporto (che può includere psicoterapia, coaching o trattamento farmacologico), è possibile imparare a gestire i sintomi e valorizzare i propri punti di forza.

 

In sintesi

Capire se si ha l’ADHD è un percorso di consapevolezza, non un’etichetta.
Se ti riconosci in molti dei comportamenti descritti, non sottovalutare il tuo intuito: parlarne con un professionista è il primo passo verso una maggiore comprensione di te stesso — e, perché no, verso una vita più equilibrata e serena.

 

 

Dott.ssa Ylenia De Carlo

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